Domenica 1 giugno, la Pubblica Assistenza Caposele e l’AMDOS Alta Irpinia, in collaborazione con l’ASL di Avellino e con il patrocinio del Comune di Caposele, hanno organizzato la IV giornata di prevenzione delle neoplasie mammarie e del collo dell’utero.
Nel corso dell’incontro sono state effettuate visite senologiche (dal dottore Iannace), ginecologiche e pap-test (dai dottori Antonietta Monteverde ed Antonio Conte); il dottore Domenico Volino ha effettuato oltre 70 ecografie; vi è stata, inoltre, la consulenza della nutrizionista biologa, Dott.ssa Gaetana Casale ed ovviamente è risultato prezioso l’apporto delle numerose volontarie dell’AMDOS Alta Irpinia e dei volontari della Pubblica Assistenza di Caposele.
È stata una giornata particolarmente incisiva ed interessante, in quanto si sono sottoposti a visite moltissime donne, in particolare giovani donne; bisogna dire che queste ultime hanno recepito adeguatamente il messaggio (lanciato in occasione del convegno del 1 marzo, tenutosi sempre a Caposele) che l’incidenza del tumore al seno riguarda, purtroppo, una fascia di età che va, sempre più abbassandosi.
Le giornate di prevenzione, sono particolarmente importanti per i nostri territori che, lontani dal capoluogo, sarebbero altrimenti destinati a non vedere efficacemente tutelata la salute delle donne, in modo particolare sotto l’aspetto della prevenzione.
Il tutto è reso possibile grazie all’impegno di alcuni medici (in modo particolare mi riferisco al Dott. Carlo Iannace) medici che intendono il proprio lavoro come una missione alla quale dedicare anche parte del proprio tempo libero, per far sì che tutte le donne, in modo particolare quelle che vivono in zone decentrate e logisticamente penalizzate, possano avere la possibilità di prendersi cura della propria salute in maniera consapevole, anticipando anche diagnosi precoci che aumentano, di tantissimo, la possibilità di guarigione, potendo così fare affermare “c’era una volta il cancro, adesso ci sono io”.
Rispetto ai medici ed ai volontari, vi è da evidenziare che si è creato un efficace e collaborativo team operativo che rende possibile un approccio ed una metodologia innovativi legati sull’integrazione effettiva fra competenze diverse.
Va anche aggiunto che la presenza, nel team, di una nutrizionista, assicura le giuste informazioni per fare in modo che l’osservanza di una dieta bilanciata e ricca di frutta e verdura, contestualmente ad una sana attività fisica, possano diventare fattori protettivi (e non di guarigione, come qualcuno vorrebbe far passare, creando pericolose aspettative) nei confronti di alcune malattie, tra le quali anche il cancro.
Per tornare alla giornata di domenica, ed ai tantissimi incontri che ci sono stati e ci saranno nel campo della prevenzione, si può affermare che grazie all’integrazione di medici e volontariato, è possibile realizzare un sistema, una rete che riesce a divenire strumento efficace per un lavoro di prevenzione sul territorio a 360° e a realizzare una Cultura della Prevenzione, che grazie a queste giornate, va sempre più radicandosi.